Bruxelles, 25 mar. (Adnkronos) - Quello di portare le spese militari al 2% del Pil "fu un impegno preso dal governo nel 2006, sempre confermato da tutti i governi da allora in poi. Ora è tornato alla ribalta perché più urgente", con la guerra in Ucraina "è venuta l'esigenza di riniziare a riarmarci. Per noi questo significa diverse cose, per l'Italia avviene all'interno della difesa europea, ed è un passo fondamentale per arrivare all'integrazione europea, perché è la garanzia che saremo sempre alleati, non ci faremo mai più la guerra. Chi volle" una difesa Ue "fu De Gaspari, e fu per reazione alla Seconda guerra mondiale". Lo ha spiegato il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo."Ci si può coordinare meglio? Sicuramente si può, spendiamo più di quanto spende la Russia" in spese militari, rimarca Draghi, "quindi è urgente e necessario un coordinamento. Questo aver ribadito la necessità di una difesa europea si è presentato con urgenza perché abbiamo la Russia che ha invaso l'Ucraina in base a logiche di altre epoche ed è questo essere richiamati a un passato dimenticato che ha suggerito di tenere fede a questo impegno preso tanti anni fa".