Roma, 30 gen. (Adnkronos) - "Se fossi stato Draghi avrei dichiarato subito l’opzione a governare il Paese. L’incertezza sul suo destino personale ha pesato e ha avuto un effetto grave e negativo: logorare e indebolire il Governo. I rapporti politici sono stati lacerati. La trattativa doveva svolgersi con più chiarezza fin dall’inizio. Mi auguro che i partiti metabolizzino grazie a Mattarella giorni di scontri e veleni, e si stringano intorno a Draghi. Ma siccome non vengo dalla luna, e questo è un anno preelettorale, temo che non avverrà". Lo dice Pier Ferdinando Casini in un'intervista al 'Corriere della Sera'. "Il mio rapporto con lui -aggiunge a 'La Repubblica' riferendosi sempre al premier- è stato fantastico. D’altronde, sono stato messo quasi sotto accusa quando presiedevo la commissione banche perché dicevano che ero il difensore d’ufficio di Draghi. Abbiamo avuto un colloquio fantastico e lui mi ha espresso la stima, contraccambiata. Penso che sia una risorsa per l’Italia". Tuttavia, conclude l'ex presidente della Camera, "i tecnici non possono pensare di sostituire la politica. Se dopo 39 anni di vita parlamentare vedo l’ex presidente della Bce a Palazzo Chigi e magari un tecnico valentissimo al Quirinale, posso chiedermi se si tratta di una fisiologia normale di una democrazia che funziona, o se c’è qualcosa che non va?"