Roma, 10 nov. (Adnkronos) - La ricerca in campo spaziale "è da sempre volano di nuove scoperte scientifiche con ricadute di rilievo per la salvaguardia ambientale, lo sviluppo dell’economia, la medicina, le scienze della vita, i nuovi materiali e l’innovazione tecnologica". E' lo scenario delineato dal presidente dell’Enea Gilberto Dialuce nell’inaugurare oggi l’evento "L’uomo verso Marte: una sfida a più dimensioni" promosso dall’Agenzia per presentare infrastrutture, strumentazioni avanzate e attività per la ricerca in campo spaziale, alcune delle quali uniche in Europa. Dialuce ha sottolineato che "l’Enea dispone di laboratori, competenze e professionalità in grado di contribuire con efficacia allo sviluppo e alla competitività del comparto spaziale ed aerospaziale, un’eccellenza del nostro Paese anche a livello internazionale".Organizzato in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) nel ventennale della missione 'Sts-100' - che ha segnato l’avvio dell’utilizzo della Stazione Spaziale Internazionale a fini scientifici - l’incontro si è svolto presso il Centro Ricerche Enea di Frascati, alle porte di Roma, con la partecipazione anche di Mario Cosmo e Barbara Negri, rispettivamente Direttore Ricerca e Scienza e responsabile dell’Unità Volo Umano e Sperimentazione Scientifica di Asi, Gianluca Bruti neurologo e fondatore di Eurekacademy, Enrico Flamini Presidente della Fondazione International Research School of Planetary Science e Francesca Esposito ricercatrice presso l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e Principal lnvestigator di Dreams1.L’evento è stato l’occasione per far conoscere, in particolare, le tecnologie, i progetti e gli impianti del Dipartimento Enea di Fusione e Tecnologie per la Sicurezza Nucleare quali, ad esempio, facility e infrastrutture di ricerca uniche in Europa come Calliope, Triga, Tapiro, Frascati Neutron Generator. Queste macchine - raccomandate dalle Agenzie Spaziali Italiana2 ed Europea per le loro prestazioni - consentono di effettuare test di materiali, componenti e sistemi per lo spazio, di riprodurre le condizioni del 90% del picco di flusso dei raggi cosmici e di simulare le radiazioni in missioni lunari e interplanetarie (raggi gamma, neutroni, protoni, raggi X, elettroni), consentendo lo studio degli effetti su sistemi viventi, materiali e dispositivi.