Roma, 2 nov. (Adnkronos) - Svelati nuovi misteri sulla iconica 'macchia rossa' di Giove. La Grande macchia rossa di Giove è infatti una tempesta anticiclonica dalla profondità 'contenuta' ed i nuovi risultati delle misurazioni di gravità del pianeta sono state ottenute dalla sonda Juno della Nasa e rivelano, in uno studio pubblicato su Science, che la grande macchia rossa di Giove, pur molto estesa, non è profonda come si immaginava. Questa scoperta potrebbe spiegare i motivi della sua evoluzione e forse della possibile scomparsa. "I risultati del nostro studio attestano una massa della tempesta pari a circa la metà dell’intera atmosfera terrestre e poco meno di quella di tutta l’acqua del Mar Mediterraneo, e rappresentano la Grande macchia rossa come un oggetto molto simile a un disco assai esteso (la sua dimensione minore è pari all’incirca al diametro della Terra) ma piuttosto sottile, con caratteristiche che ricordano quelle delle più grandi tempeste terrestri" spiega Daniele Durante del Dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale dell'Università la Sapienza di Roma. I ricercatori della Sapienza ricordano che Giove è il più grande pianeta del sistema solare, con un raggio equatoriale di 71.492 km, ed è composto principalmente da idrogeno ed elio e per questo viene definito “gigante gassoso”. La caratteristica forse più iconica del pianeta è la Grande macchia rossa, una tempesta anticiclonica scoperta probabilmente da Giandomenico Cassini nel 1665. Oggi questa assomiglia a un ovale di dimensioni approssimativamente pari a 16000 x 12000 km, che ne fanno la più grande tempesta del sistema solare, seppur negli ultimi 100 anni, per cause ancora ignote, si sia ridotta considerevolmente. La Grande macchia rossa porta con sé ancora molti interrogativi: uno di questi riguarda la profondità con cui questa tempesta si inabissa dentro Giove.