(Adnkronos) - "Dobbiamo attenderci e contribuire -ha ricordato Mattarella- a innovazioni profonde, sulle modalità del lavoro e della produzione, sull’uso delle tecnologie, facendo in modo che la distribuzione dei saperi non incida sull’effettivo esercizio dei diritti dei cittadini, col rischio di nuove disuguaglianze". "La coscienza di una causa comune contribuirà a definire ancora meglio quel concetto di 'demos' europeo che già ha messo profonde e irreversibili radici. Libertà e uguaglianza, democrazia e solidarietà rappresentano i pilastri di questa Europa, le cui 'vocazioni fondatrici', come scrive Edgar Morin, sono proprio quella culturale e quella politica, intesa nel senso di un continuo 'progettare, rigenerare, rivitalizzare, sviluppare e reincarnare la democrazia'. Il carattere di apertura dell’Europa, la ricchezza e le diversità insite nel suo humus, non sono –continua Morin– 'una mancanza di rigore', piuttosto rappresentano oggi 'l’unico rigore possibile'".Richiamando "la felice profezia di Jean Monnet, quella per cui l’Europa si costruirà nelle crisi", Mattarella ha poi sottolineato che "è stato così sovente, anche in questo periodo con il sorgere di una 'Unione della salute'. Non possiamo comunque immaginare il futuro dei popoli dell’Unione europea come un succedersi di crisi alle quali cercare di dare, di volta in volta, risposte frutto dell’emergenza". (segue)