Milano, 4 ott. (Adnkronos) - "Nella notte tra sabato e domenica, un detenuto straniero ha dato fuoco alla cella e quattro poliziotti penitenziari intervenuti nell’immediato sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso del nosocomio cittadino per il fumo inalato durante l’intervento. E’ dunque solo grazie alla prontezza e allo spirito di sacrificio e umanità dimostrato dai pochi poliziotti in servizio con pochi dispositivi di sicurezza individuale se l'evento non ha avuto conseguenze tragiche". A denunciare l'episodio avvenuto nel carcere di Vigevano è Alfonso Greco, segretario regionale per la Lombardia del sindacato autonomo Polizia penitenziaria Sappe.Poche ore dopo c'è stato un altro evento critico. "Nel pomeriggio di domenica, un altro ristretto, sempre di nazionalità straniera, ha aggredito un poliziotto con calci e pugni solamente perché doveva attendere il suo turno per essere visitato dal medico dell’istituto. Anche in questo caso, a seguito delle lesioni riportate, il poliziotto è dovuto ricorrere alle cure dell’ospedale. Una situazione insostenibile: oramai, in tutti gli istituti, il personale di polizia penitenziaria è abbandonato a se stesso ed è sempre più demotivato a svolgere il proprio lavoro senza una tutela e una formazione adeguata". Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, "così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. I numeri degli eventi critici accaduti nelle carceri italiane nel primo semestre del 2021 sono allucinanti: 5.290 atti di autolesionismo, 44 decessi per cause naturali, 6 suicidi e 738 sventati dalla Polizia penitenziaria, 3.823 colluttazioni, 503 ferimenti. Fare il poliziotto penitenziario in carcere è sempre più pericoloso e noi ci sentiamo abbandonati da tutti: dalle istituzioni, dalla politica e soprattutto da ministero della Giustizia e Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria". Il Sappe evidenzia che, nello stesso arco di tempo, "nelle carceri della Lombardia si sono contati 1.101 atti di autolesionismo, 130 tentati suicidi sventati in tempo dalla Polizia Penitenziaria, 9 decessi per cause naturali, 3 suicidi, 807 colluttazioni e 27 ferimenti: cifre comunque contenute grazie alla professionalità, all’abnegazione ed al senso del dovere della Polizia penitenziaria, che ha comunque bisogno di uomini e nuovi strumenti operativi per fronteggiare l’emergenza in atto".