(Adnkronos) - "Non pochi osservatori -ha ricordato il Capo dello Stato- indicavano nell’università di massa l’inizio di una decadenza di questa istituzione. Era un giudizio errato: non è stato così. Si è trattato, piuttosto, di un indispensabile adeguamento alle istanze poste da princìpi, finalmente applicati, come quello della identica dignità di ogni essere umano e del riconoscimento del bene sociale rappresentato dall’istruzione". "Tutto questo ha avuto un grande significato per la nostra Repubblica e per l’intera Europa. L’allargamento dei diritti all’istruzione post-secondaria e l’ampliamento degli accessi dei giovani hanno segnato il passaggio da un modello oligarchico a un modello democratico di società. I processi di modernizzazione dei sistemi universitari, per qualche aspetto, hanno concorso a produrre asimmetrie tra le università delle diverse nazioni. La rete delle università è riuscita tuttavia a rimanere fitta quasi ovunque, pur se si è fatta strada l’idea insidiosa che soltanto il perseguimento dell’eccellenza possa rappresentare il futuro dell’alta formazione; talvolta con la spinta a concentrare le risorse su pochi Atenei, rischiando di riprodurre implicitamente un modello di formazione destinata soltanto ad alcuni". "Per le università, come del resto per altre istituzioni, il metodo migliore resta, invece, la costante ricerca della connessione tra la selezione e la valorizzazione delle eccellenze da un lato, e l’impegno continuo per l’ampliamento e la diffusione delle conoscenze dall’altro. Anche per consentire -ha concluso il Capo dello Stato- che emergano possibili protagonisti della ricerca e del sapere, senza che venga loro precluso l’accesso agli studi superiori, privando la società di possibili contributi di alto valore".