Milano, 30 set. (Adnkronos) - "Lascio una Confindustria Lombardia più forte, autorevole e ascoltata in un’Italia con più fiducia. Da domani ritornerò a fare il mestiere più bello e più gratificante del mondo, quello dell’industriale". Con queste parole Marco Bonometti ha concluso il suo mandato di presidente di Confindustria Lombardia. L’incarico non esaurisce l’impegno di Bonometti nel sistema associativo: il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi l’ha infatti nominato componente del consiglio generale dell’Associazione, tra i sei membri di nomina presidenziale.All’atto del passaggio di consegne con il successore, Francesco Buzzella, Bonometti ha sottolineato che "la nostra forza è stata e dovrà sempre essere la coesione e l’unità di intenti. Uniti abbiamo saputo superare anche la pandemia, resistendo prima e reagendo oggi. Non c’è futuro senza competenze. Dobbiamo investire sulla cultura del sapere, indispensabile per formare le nuove classi dirigenti". Gli imprenditori, dice, sono stati i primi a "chiedere un governo credibile e competente che potesse dimostrare la sua autorevolezza a livello europeo e internazionale. Mario Draghi, con la sua esperienza e capacità, sta dimostrando che un futuro migliore è possibile". Oggi, a parere del presidente uscente di Confindustria Lombardia, occorre guardare con attenzione al patto sociale che il presidente del Consiglio ha offerto a imprenditori, lavoratori e sindacati. "Noi sappiamo che le risorse del Pnrr vanno investite nell’arco temporale che va da qui al 2026. E sappiamo che solo un uomo con la credibilità̀ di Draghi può riuscire in questa impresa. Per farlo non gli basterà arrivare alla fine della legislatura, nel 2023. Dovrà andare oltre. Per questo occorre la massima responsabilità dei partiti".