Milano, 27 apr. (Adnkronos) - Il telefono non mette di squillare nello studio di Marco Salvi incaricato di far luce sulle dichiarazioni della ragazza italo-svedese di 19 anni che accusa Ciro Grillo, figlio di Beppe, insieme a Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria di stupro di gruppo nei suoi confronti. "Ho avuto l'incarico dai difensori degli indagati", racconta in un'intervista all'Adnkronos, l'esperto specializzato in medicina legale che in passato si è occupato del seriale killer Donato Bilancia e della morte di Carlo Giuliani al G8. "Il mio sarà un lavoro sulle carte, non devo certo periziare la ragazza. Con a disposizione gli atti dell'indagine, la documentazione, le testimonianze ed eventuali certificazioni sanitarie, il mio compito sarà cercare di capire, dal punto di vista medico legale, le sue condizioni psicofisiche al momento del fatto". Al centro di tutto c'è la notte del 17 luglio 2019, nella villa sarda a Porto Cervo del comico e fondatore del M5S; una serata a base di alcol, immortalata da un video. Otto giorno dopo, dai racconti di cronaca, la ragazza denuncia la violenza di gruppo. Non è della serata che si discuterà nella consulenza, il nodo sono le condizioni della ragazza. "Bisognerà stabilire quanto ha bevuto e in che modo ha influito sulle sue capacità, occorrerà analizzare se fosse incapace e si possa parlare di minorata difesa", ossia se gli indagati hanno approfittato della giovane la quale sarebbe stata costretta a ingerire della vodka. I ragazzi respingono l'accusa di stupro, anche se il fronte compatto della difesa sembra perdere pezzi - dopo il video di difesa di Grillo - e Salvi potrebbe ritrovarsi a dover redigere una consulenza solo per alcuni degli indagati. "Troppo presto" parlare di tempi per il deposito della consulenza per un caso che non attiene solo alle aule di giustizia: "il procedimento ormai ha perso ogni connotazione forense per diventare un evento politico-mediatico", conclude.