Roma, 21 apr. (Adnkronos) - “Non va molto bene ma bisogna far buon viso a cattiva sorte”. Così all’Adnkronos Cristiano Tomei sulla riapertura all’esterno dei ristoranti dal 26 aprile. E’ critico lo chef del ristorante ‘L’imbuto’ di palazzo Pfanner di Lucca “perché i dehors adesso li utilizzi male dato che le temperature sono ancora invernali”. Ma non è soltanto questo a non piacere a Tomei, che dice di “non aver difficoltà, personalmente, a riempire i 20 posti all’aperto che ho a disposizione, dato che ho già molte richieste di prenotazione. Sono soprattutto le regole che spesso mancano e che, quando ci sono, contraddicono la realtà. Perché, infatti, tante limitazioni nella ristorazione quando poi si vedono file e sovraffollamento negli Autogrill e nei Bricocenter?”. “Ancora – prosegue Tomei - perché da lunedì all’interno no e prima sì? E poi, diciamocelo chiaro, con il coprifuoco alle 22 fai solo il pranzo, per la cena non si può pretendere di finire di mangiare alle 21 se la gente deve tornare a casa entro le 22. Soprattutto nei ristoranti come il mio dove si va per un'occasione speciale. E poi i ristoranti che non hanno spazio di fuori come fanno, non si è pensato a loro? Fra questi ce ne sono anche di molto importanti”. "Abbiamo bisogno di regole precise, che ci vorranno anche quando saremo tutti vaccinati e con cui dovremo convivere", insiste Tomei, che anche sulla apertura all’interno ma fino alle 18, a partire da giugno, ha da dire la sua: "Sarebbe più importante fare più controlli invece di far lavorare al chiuso, con un orario così, soltanto a pranzo. Come è possibile restare aperti fino alle 18? Diciamo chiaramente che si sta aperti soltanto a pranzo o soltanto a cena, ma non prendiamoci in giro, perché così si continua ad alimentare il malumore, la gente è esasperata e la ristorazione è in ginocchio”.