Covid, procuratore Trapani: "Dati falsificati, atteggiamento criminale"

cronaca
AdnKronos
Palermo, 31 mar. (Adnkronos) - "Le posso dire la verità? Questa indagine è stata la più difficile della mia vita, quella che più mi ha messo in crisi, perché sapevo che quando Palermo o la Sicilia diventavano di colore arancione e non rossa, accadeva sulla base di dati falsificati, o meglio alterati. Erano provvedimenti che non andavano presi. E' stata veramente dura, perché pensavamo ai nostri cari. Sono stati atteggiamenti criminali...". A parlare, in una intervista esclusiva all'Adnkronos, è il procuratore di Trapani Maurizio Agnello, che coordina l'inchiesta sui dati falsificati sulla pandemia che ha portato ai domiciliari la dirigente della Sanità Maria Letizia Di Liberti e altri due dipendenti. E a un avviso di garanzia all'assessore alla Salute Ruggero Razza, che ieri si è dimesso. "E' stata dura per noi ottemperare a quelle disposizioni che sapevamo essere sbagliate - dice ancora il magistrato, che è anche scrittore di romanzi gialli, l'ultimo 'Ritratto del demone' - perché uno pensa ai propri figli, agli anziani genitori, alle moglie, e questi comportamenti sono stati veramente criminali, non trovo altri termini adeguati. Perché alla fine influivano su decisioni a livello centrale e regionale che dovevano invece essere frutto di una attentissima valutazione dei dati, anche dal punto di vista numerico. Perché tu fornisci numeri falsi, perché di questo si tratta. Se i 24 morti che ci sono stati in un giorno li fai diventare tre al giorno, spalmati in una settimana, e diventano 3 al giorno in più, mi chiedo come faccia a dire l'assessore Razza che i dati non venivano alterati. Non riesco a capire, da uomo della strada, come si possa fare un ragionamento del genere".

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