Roma, 5 mar. (Adnkronos) - “Draghi ha fatto bene a bloccare, di fronte ai ritardi di AstraZeneca nel rispettare gli impegni contrattuali con l’Ue, l’esportazione di 250.000 dosi di vaccino in Australia per mettere pressione sull’azienda perché recuperi i ritardi. Lo ha fatto applicando un meccanismo approvato dall’Unione europea e di concerto con le autorità europee. Si tratta di una iniziativa che ha senso proprio nella prospettiva di una maggiore integrazione delle politiche sanitarie e commerciali dell’Unione e di una maggiore solidarietà tra Stati membri di fronte alla crisi sanitaria”. Lo scrive su Facebook il segretario di Più Europa e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova. “La decisione di Draghi è forte e decisiva proprio perché ha con sé il peso di tutto il continente, delle sue istituzioni, dei suoi stati membri e dei suoi cittadini. Altro che protezionismo e sovranismo vaccinale, come prova a fare intendere qualcuno. A chi, come Giorgia Meloni, rispolverando un mai sopito spirito nazionalista ed antieuropeista, parla di fallimento dell’UE sui vaccini - prosegue Della Vedova - ricordo che senza l’Unione europea avremmo dovuto contrattare da soli le forniture, spuntando condizioni necessariamente peggiori e senza disporre di strumenti efficaci come quelli che oggi applicano Draghi e von der Leyen. Si sarebbe potuto fare di più e meglio? Certo! Una Unione più coraggiosa e istituzionalmente direttamente responsabile delle proprie scelte davanti al parlamento europeo, più coesa e integrata anche sulle politiche sanitarie, come propone +Europa, avrebbe potuto fare di più e meglio. L’Italia da sola - conclude il segretario di Più Europa - avrebbe fatto molto probabilmente di meno e peggio”.