M5S: scoppia grana restituzioni, Rousseau nel mirino dei ritardatari/Adnkronos (2)

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AdnKronos
(AdnKronos) - Non solo. Altro elemento che indispettisce molti è il residuo da restituire -3,6 milioni di euro e rotti- ad oggi fermo in cassa. Qualcuno propone, nelle chat interne, di chiedere a gran voce che i saldi non restino per troppo tempo sul conto del Comitato, chi controbatte di averlo già chiesto in passato a D'Uva senza ottenere alcun risultato. Un deputato -rispondendo piccato a chi richiama all'ordine i colleghi ritardatari- lamenta di aver chiesto l'estratto del conto corrente dove vengono inviato i bonifici e di non aver avuto risposte.In queste ultime ore sono partite richieste di chiarimenti ai vertici M5S per calmare le acque. E ci sono state rassicurazioni: si punta a colpire soprattutto chi ha lasciato il Movimento per nuovi lidi, i cosiddetti 'voltagabbana'. Contro di loro si adiranno le vie legali e si starebbero accelerando i tempi per oliare il meccanismo e procedere. Il vicecapogruppo a Montecitorio Francesco Silvestri, in corsa per la presidenza del M5S Camera, assicura che le voci di pignoramento per i ritardatari "non stanno né in cielo né in terra".Ma il malumore è palpabile in giorni già complicati, giorni in cui anche l'elezione dei capigruppo è diventato terreno di scontro e motivo di nervosismo. Qualcuno degli uomini più vicini a Di Maio, però, sottolinea come un segnale vada dato a chi evita di tagliarsi stipendi e diarie. "Prima ti rompevano le scatole anche se tardavi un mese - fa infatti notare un deputato - adesso c'è chi si permette di far passare un anno intero. Il caso Ciampolillo, fermo da giugno dello scorso anno, è emblematico e spinge molti colleghi a dire: 'se non versa lui da più di un anno, perché mai dovrei tagliarmi lo stipendio io?". Ma i numeri della maggioranza al Senato ballano e anche questo frena 'cartellini rossi' che un tempo sarebbero arrivati in un lampo.

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