(AdnKronos) - "Viaggiamo, però, al di sotto delle nostre potenzialità - osserva il presidente di Confagricoltura -. Nell’export agroalimentare siamo superati nella Ue non solo da Francia, Spagna e Germania, ma anche da Belgio e Paesi Bassi, che non hanno tradizioni alimentari comparabili con le nostre. Le nostre esportazioni possono aumentare di dieci miliardi di euro nel giro di pochi anni, ma occorre rilanciare su basi nuove i rapporti tra le diverse parti della filiera, per condividere un progetto di crescita nel medio lungo periodo". Per Confagricoltura è una questione soprattutto di ‘sistema Paese’ e di infrastrutture. Per questo occorre un progetto strategico sulle grandi questioni della competitività, della sostenibilità economica ed ambientale, delle innovazioni, della capacità di intercettare le nuove esigenze dei consumatori.Giansanti ribadisce, inoltre, come il nostro agroalimentare abbia assoluto bisogno di mercati aperti e di libera concorrenza. E, dal momento che il sistema di regolazione degli scambi basato sulle decisioni dell’Organizzazione mondiale del commercio è in crisi, gli accordi commerciali sottoscritti dalla Ue rappresentano l’unico strumento disponibile per aprire nuovi mercati per le nostre produzioni.