Bruxelles, 21 giu. (AdnKronos) - A far "saltare" il principio degli Spitzenkandidaten, i candidati di punta alla presidenza della Commissione Europea, è stata "l'impulsività" di "alcuni" protagonisti delle trattative. Lo spiega il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rientrato a tarda notte all'hotel Amigo, a due passi dalla Grand Place, nel pieno centro di Bruxelles, dopo la prima giornata del Consiglio Europeo. Nella riunione a cena, dice Conte, "non abbiamo fatto nomi, perché li avremmo bruciati. A quel punto, quando il criterio dello Spitzenkandidat non va, allora...". Quanto allo Spitzenkandidat del Ppe Manfred Weber "ci sarà rimasto malissimo, ma non l'ho chiamato". Ad affossare il principio sono stati i veti incrociati tra i partiti: "E' chiaro - spiega Conte - che il principio degli Spitzenkandidaten salta: perché se non va bene Manfred Weber, allora non va bene Frans Timmermans e neppure Margrethe Vestager", perché ciascuno brucia i candidati dell'altro. "Se vogliamo ricostruirla - aggiunge il premier, senza scendere troppo nei dettagli - c'è una certa impulsività, da parte di alcuni, nell'approcciare e affrontare il tema delle nomine. Questa impulsività e queste reazioni un po' impulsive hanno condotto e stanno portando a far saltare il criterio degli Spitzenkandidaten". "E' chiaro che - prosegue Conte - nel momento in cui, anziché giocare con un certo fair play, dici brutalmente 'no, questo no', allora gli altri ti dicono che neanche il tuo va bene. Ora il problema è che il criterio è quello preferito dal Parlamento, bisogna andarci cauti". "Quindi stasera - conclude - non siamo passati ad un criterio alternativo, perché, come ho cercato di far capire, nella logica di una leale collaborazione tra istituzioni, se il Parlamento ti dice 'vogliamo lo Spitzenkandidat' tu non dici 'adesso no, ci mettiamo a discutere su altri', perché poi il candidato deve passare la votazione anche in Parlamento". Per questo motivo ora Donald Tusk tratterà con l'Europarlamento per arrivare ad una soluzione.