(AdnKronos) - Dalle analisi condotte dal Cnr e dall’Università Politecnica delle Marche in collaborazione con Greenpeace nel 2017, nel corso del Tour “Meno Plastica più Mediterraneo”, circa il 25-30% di organismi marini analizzati aveva ingerito microplastiche. Gli organismi analizzati includevano varie specie di pesci generalmente destinate al consumo umano come il merluzzo, lo sgombro, l’acciuga, le triglie, i gamberi e le cozze.Le stesse analisi hanno segnalato che i livelli di contaminazione da microplastiche nella colonna d’acqua a Portici (Golfo di Napoli) e alle Tremiti erano paragonabili a quelli riscontrati nei grandi vortici oceanici. Inoltre, studi recenti indicano la presenza di zone di accumulo di detriti in plastica anche nei nostri mari, come il “Capraia Gyre”, a largo dell’isola di Capraia e all’interno del Santuario dei Cetacei.