Roma, 6 mag. (AdnKronos) - "I dazi sull’olio d’oliva colpiscono l’export dell’Italia e della Ue, mettono in difficoltà la nostra economia e attaccano la salute dei consumatori statunitensi, che non potranno più contare sulle qualità nutrizionali di questo alimento". L’analisi è di Assitol, l’Associazione Italiana dell’Industria Olearia, che sostiene la petizione della Naooa (North American Olive Oil Association), di cui è componente, rilanciandola in Italia (www.aboutoliveoil.org/petition). L’amministrazione statunitense, in risposta ai presunti sussidi all’industria aeronautica europea, ha infatti stilato un elenco preliminare di prodotti, esportati negli Stati Uniti, su cui saranno applicati i dazi, pari ad un ammontare di 11 miliardi di dollari, a partire dalla prossima estate, dopo la riunione del Wto, l’Organizzazione Mondiale per il Commercio, convocata appositamente. Tra i tanti prodotti, anche agroalimentari, individuati dall’amministrazione americana, è stato inserito anche l’olio d’oliva."Il danno economico per il settore dell’olio d’oliva rischia di essere molto pesante - osserva Anna Cane, presidente del Gruppo olio d’oliva di Assitol - secondo i nostri dati, lo scorso anno, solo di olio extra vergine sono state vendute negli Usa 71.568 tonnellate, per un valore di quasi 400 milioni di dollari. Con la tassazione imposta dagli americani, il suo contributo alla nostra economia subirebbe un grave contraccolpo, mettendo in difficoltà aziende e occupazione nel settore”.