Roma, 22 feb. (AdnKronos) - "Il sottosegretario Crimi si erge a paladino della libertà di stampa ma in realtà la sua, da quando ha la delega all’editoria, è un’aggressione senza precedenti all’informazione libera. Il taglio dei finanziamenti pubblici, che erano rimasti come forma di tutela del pluralismo solo per alcuni quotidiani e per garantire la sopravvivenza di tante testate locali, significa spegnere molte voci libere e creare nuovi disoccupati in un settore già da tempo in crisi". Lo afferma Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia. "L’obiettivo dei Cinquestelle è in realtà uno solo: con la scusa di finanziare le start up innovative, avvantaggiare tutti quei siti - non giornalistici - o blog collegati alla galassia informativa grillina. L'informazione andrebbe protetta e sostenuta, non indicata come un bersaglio perché i giornali restano la principale garanzia del pluralismo dell’informazione e della libera espressione del pensiero, principi questi tutelati dalla Costituzione e che sono fuori dalle logiche di mercato perché il mercato, da solo, non garantisce il pluralismo. Ecco perché è necessario che sia lo Stato a farsi carico di garantire l’esistenza di più voci nell’informazione". "Crimi non può dunque impartire lezioni a nessuno: frasi come 'premiare il giornalismo vero e puro' sono inquietanti e suonano come inaccettabili avvertimenti: chi lo decide se la linea di un quotidiano è vera e pura? Le continue intimidazioni, gli insulti e il precedente della cacciata di un giornalista sgradito alla convention dell’Associazione Casaleggio a Ivrea sono un bruttissimo segnale di una deriva autoritaria a cui ci opporremo con fermezza", conclude Bernini.