Roma, 21 feb. (AdnKronos Salute) - "Avvicinare ulteriormente la sanità pubblica ai cittadini e migliorare la gestione dei tempi di attesa". E' questo l'obiettivo fissato dal Pianto nazionale di governo delle liste d'attesa per il triennio 2019-2021 (Pngla), che approda oggi in Conferenza delle Regioni per poi passare in Stato-Regioni per la definitiva approvazione. L'ultima bozza che l'AdnKronos Salute ha avuto modo di visionare prevede: tempi massimi per garantire le prestazioni di ricovero e ambulatoriali; l'istituizione entro 120 giorni dall'intesa sul Pngla di un "Osservatorio nazionale sulle liste di attesa composto da rappresentanti del ministero della Salute, dell'Agenas, di tutte le Regioni e Province autonome e dell'Iss", Istituto superiore di sanità; l'apertura delle strutture per le prestazioni specialistica ambulatoriale "anche nelle ore serali e durante il fine settimane"; "l'utilizzo delle grandi apparecchiature di diagnostica per immagini per almeno l'80% della loro capacità produttiva". Il Piano prevede che, se i tempi previsti per legge non sono rispettati dalle aziende sanitarie, i cittadini potranno andare in una struttura privata accreditata, pagando solo il ticket. E ancora: nelle procedure di prescrizione e prenotazione delle prestazioni ambulatoriali specialistiche garantite dal Servizio sanitario nazionale, "sarà obbligatorio l'uso sistematico: dell'indicazione di prima visita/prestazione diagnostica o degli accessi successivi, del quesito diagnostico, delle classi di priorità". Per queste ultime scattano 4 classi: "U (urgente) da eseguire nel più breve tempo possibile (entro 72 ore); B (breve) da eseguire entro 10 giorni; D (differibile) da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici; P (programmata) da eseguire entro 120 giorni dal 2020". Rispetto al vecchio Piano 2010-2012, nel nuovo viene quindi fissato un limite massimo anche per le prestazioni programmate, che non potrà superare i 120 giorni.Nel nuovo Piano ci poi altre misure per migliorare il sistema: la necessità di "potenziare i servizi telefonici di richiamata (recall) e quelli telematici di modifica o disdetta di una prenotazione"; "in caso di superamento del rapporto tra l'attività in libera professione e in istituzionale sulle prestazioni erogate, o di sforamento dei tempi di attesa massimi già individuati dalla Regione, si attua il blocco dell'attività libero professionale, fatta salva l'esecuzione delle prestazioni già prenotate"; "favorire l'accesso alla prenotazione anche attraverso le farmacie di comunità". Stretta anche sul rispetto degli impegni assunti dai direttori generali "per il superamento delle criticità legate ai lunghi tempi di attesa, che costituiscono prioritario elemento della loro valutazione secondo quanto previsto dalle disposizioni vigenti in materia". "Le malattie del sistema cardiocircolatorio e i tumori si confermano essere principali cause di morte nel nostro Paese - evidenzia il nuovo Piano per le liste d'attesa - Pertanto, in tali ambiti, va prevista una tempistica nell'erogazione delle prestazioni che garantisca lìafferenza ad appropriati Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (Pdta) in tempi adeguati, nonché modalità di comunicazione e informazione per l'utente e i familiari rispetto ai Pdta previsti e alla relativa tempistica di erogazione. Sia in ambito cardiovascolare che oncologico, ai fini dell'appropriatezza organizzativa e dell'erogazione sequenziale delle prestazioni ricomprese nei Pdta, le Regioni e Province autonome individuano specifici gruppi di prestazioni ambulatoriali e ne promuovono l'erogazione anche attraverso il Day service".