Salute: Milano nella rete delle città anti-diabete

Dopo Roma anche il capoluogo lombardo aderisce al progetto Cities Changing Diabetes

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AdnKronos
Milano, 13 feb. (AdnKronos Salute) - Milano dichiara guerra al diabete. Dopo Roma, il capoluogo lombardo è la seconda metropoli d'Italia che aderisce alla rete 'Cities Changing Diabetes', programma globale frutto di una partnership tra lo University College London e il danese Steno Diabetes Center con il contributo non condizionato di Novo Nordisk, che coinvolge istituzioni nazionali, amministrazioni locali, mondo accademico e Terzo settore per valutare l'impatto dell'urbanizzazione sulle malattie croniche non trasmissibili come diabete e obesità, e promuovere iniziative per prevenirle e salvaguardare la salute dei cittadini. Con l'adesione di Milano, ufficializzata oggi a Palazzo Marino sede del Comune, salgono a 19 le città parte del network. Al progetto, oltre alle amministrazioni comunale e regionale, hanno aderito le università meneghine, l'Ats di Milano Città Metropolitana, il Museo della scienza e tecnologia 'Leonardo da Vinci' e le componenti accademiche, sociali e scientifiche della città. Una mobilitazione particolarmente importante considerando che, "secondo i dati dell'Ats di Milano relativi al 2017 - riferisce Livio Luzi, presidente Comitato scientifico di Milano Cities Changing Diabetes - oltre un milione di abitanti ha una malattia cronica non trasmissibile e le più diffuse sono le malattie cardiovascolari, i tumori e il diabete. Il diabete da solo colpisce circa 200 mila persone"."Dopo quello di Roma - commenta Michele Carruba, presidente Executive Committee di Milano Cities Changing Diabetes - il coinvolgimento di Milano nel programma consentirà all'Italia di contribuire, avendo le due aree metropolitane quasi 8 milioni di abitanti, con un significativo volume di dati socio-demografici e clinico-epidemiologici al progetto di studio che lo anima. Oltre che per la sua popolosità, effettuare queste analisi su una città come Milano, in continua evoluzione e dove il livello di soddisfazione degli abitanti per quanto riguarda i servizi alla salute è alto, rende la partecipazione di questa metropoli particolarmente interessante soprattutto in termini di paragone rispetto alle altre realtà mondiali"."Il numero delle persone che vivono nelle città è in continuo aumento da diversi anni e, secondo le stime, questo numero è destinato a crescere ulteriormente - osserva Andrea Lenzi, presidente Health City Institute e Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze per la vita della Presidenza del Consiglio - Questa tendenza si osserva anche in Italia, dove ormai più di un italiano su 3 vive oggi nelle 14 città metropolitane. Parallelamente riscontriamo una crescita di alcune malattie, come diabete e obesità, la cui diffusione è considerata ormai l'epidemia della società del benessere. L'aumento di queste malattie croniche non trasmissibili, e non solo, è infatti fortemente legato ai profondi cambiamenti di stile di vita che comporta la vita nelle città, come lavori sedentari, scarsa attività fisica, alimentazione scorretta, tanto che si parla oggi apertamente di 'urban diabetes', diabete urbano"."I grandi centri urbani diventano sempre più centrali nell'affrontare le grandi questioni che riguardano la salute dei cittadini attraverso strategie di lungo periodo che vedono le reti di città in prima fila per trovare sinergie e soluzioni condivise - afferma Pierfrancesco Majorino, assessore a Politiche sociali, Salute e Diritti del Comune di Milano, vice presidente della Rete nazionale Città Sane - Siamo orgogliosi di partecipare a questo progetto e, con la collaborazione della Regione Lombardia, cui spettano le competenze in materia sanitaria, ci impegneremo per fornire risposte ai nuovi bisogni dei cittadini per migliorare la loro qualità della vita". "L'opera di sensibilizzazione e informazione sulle malattie croniche non trasmissibili è fondamentale proprio a partire dalle grandi città come Milano - dichiara Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia - La capacità delle istituzioni di collaborare fra loro e indirizzare i cittadini verso i corretti stili di vita, l'attività fisica e la sana alimentazione è determinante e rappresenta una svolta concreta per garantire un' efficace azione di prevenzione e, alle persone affette da patologie croniche, l'assistenza socio sanitaria adeguata attraverso un percorso di cura personalizzato e qualificato. Per questo l'alleanza virtuosa fra ospedale e territorio, che fotografa perfettamente la sintesi dell'evoluzione del sistema di welfare della Lombardia, rappresenta un autentico valore aggiunto".

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