Palermo, 13 feb. (AdnKronos) - "Se ti ricatta … non è amore. Se minaccia te o i tuoi figli … non è amore. Se ti isola, umilia, offende …non è amore. Se ti perseguita con mail e sms ossessivi ….non è amore. Se ti prende con violenza quando non vuoi … non è amore. Se ti chiede “l’ultimo appuntamento” …non è amore”. Se ti uccide …non è amore". Nel giorno di San Valentino, in cui tutto il mondo celebra l’amore, la Polizia di Stato sceglie di stare vicino alle donne con la campagna “…questo non è amore” che prevede la presenza di un Camper in piazza Sturzo a Palermo per aiutare le vittime di violenza di genere a rompere l’isolamento e il dolore, offrendo il supporto di un’equipe multidisciplinare composta da operatori specializzati della Polizia di Stato e da rappresentanti dei centri antiviolenza locali.Un’idea, quella del progetto CAMPER contro la violenza di genere che, partito a luglio del 2016, in poco più di due anni ha consentito di contattare migliaia di persone, in maggioranza donne, diffondendo informazioni sugli strumenti di tutela e di intervenire su situazioni di violenza e stalking che diversamente sarebbero potute rimanere ingabbiate nel dolore domestico.La flessione negli ultimi anni dei delitti tipici (dai femminicidi, alle violenze sessuali, dai maltrattamenti in famiglia agli atti persecutori) non ferma l’impegno di prevenzione: non solo perché il numero assoluto delle vittime continua ad essere inaccettabile, ma perché l’esperienza di polizia e delle associazioni da tanti anni impegnate su questi temi mostra l’esistenza di un “sommerso” che troppo spesso non si traduce in denuncia. Un quotidiano fatto di attenzioni morbose, di comportamenti aggressivi e intimidatori che vengono letti come espressione di un amore appassionato e di una gelosia innocua, anche da madri, sorelle e amiche, ma che costituiscono spesso il triste copione di un crescendo di violenza che si alimenta con l’isolamento.