Alimenti: boom cibi 'speciali' ma senza intolleranze, veg 7,3% italiani

Rapporto Eurispes, fra chi ha sposato dieta green c'è anche una quota di 'pentiti'

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AdnKronos
Milano, 31 gen. (AdnKronos Salute) - C'è chi compra prodotti 'speciali' senza però avere un'intolleranza alimentare diagnosticata. E c'è lo zoccolo duro di vegetariani e vegani, un 7,3% di connazionali che si mantiene stabile ormai da anni, con minime variazioni. E' il ritratto a più sfumature degli italiani a tavola, o meglio di alcuni trend particolari che caratterizzano una quota crescente di popolazione e vengono rilevati dal Rapporto Italia 2019 dell'Eurispes, presentato oggi alla Sapienza di Roma. La prima tendenza fotografata è il boom dei prodotti 'speciali': quasi un italiano su cinque (19,3%), per esempio, compra prodotti senza glutine; tuttavia solo al 6,4% è stata diagnosticata un'intolleranza, mentre il 12,9% li assume senza esserlo, rileva l'Eurispes. Ancora: il 18,6% compra prodotti senza lievito, ma solo il 4,6% è stato effettivamente riconosciuto intollerante, a differenza del 14% che ammette di non esserlo. Ben un quarto dei consumatori (26%) acquista prodotti senza lattosio, ma solo l'8,5% lo fa per una diagnosi di intolleranza. Stringendo poi l'obiettivo sul fronte delle diete 'green', a parte il dato di popolazione che resta costante, vanno però rilevati alcuni fenomeni interni. Per esempio, esiste una quota di 'pentiti': un 4,9% che ha sperimentato lo stile vegetariano e poi ha deciso di abbandonare. E sempre fra i vegetariani si registra un lieve calo: oggi lo è il 5,4% degli italiani, cioè 0,8 punti percentuali in meno rispetto al 2018. Mentre si rinforza il popolo vegano, raggiungendo quota 1,9%, cioè un punto percentuale in più rispetto al 2018. Quanto alle motivazioni, per un quarto di chi mangia vegetariano o vegano (25,1%) queste diete rappresentano uno stile di vita; tre su 10 ritengono abbia benefici sulla salute. Diverso il punto di vista dei pentiti: il 32,1% di chi ha sperimentato e poi abbandonato, lo ha fatto per avere un'alimentazione più completa; il 35,7%, invece, ha sofferto troppe rinunce.

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