(AdnKronos) - All’esito delle indagini è stato accertato che l’imprenditrice, attraverso la falsa rappresentazione al Dipartimento dell’Ambiente della Regione Siciliana dell’effettuazione di una ricerca di mercato mai posta in essere (due di tre preventivi presentati sono risultati materialmente falsi), ha “pilotato” l’affidamento dei lavori progettuali all’impresa del coniuge, disattendendo le previsioni del bando che imponevano alle imprese richiedenti il contributo di non rifornirsi da soggetti con i quali vi fossero cointeressenze economico-finanziarie.In esecuzione del provvedimento di sequestro preventivo, anche nella forma “per equivalente”, è stata sequestrata l’intera attività di ristorazione, oltre ad alcuni beni personali dell’indagata. La Guardia di Finanza prosegue la propria azione di contrasto agli sperperi di risorse pubbliche provenienti dai fondi europei, nazionali, regionali e locali e alle connesse condotte di reinvestimento illecito in beni e attività economiche, che rappresentano un rilevante danno non solo per il complessivo sistema degli incentivi alle imprese ma soprattutto alimentano una concorrenza slealea nocumento degli operatori economici onesti e rispettosi delle regole.