Roma, 28 gen. (AdnKronos) - Il timore è di pagare un conto salatissimo. Con il M5S che arranca sulla vicenda migranti e che potrebbe implodere sul caso Diciotti e la richiesta del tribunale dei ministri di Catania di processare il capo del Viminale per 'sequestro di persona aggravato' e per aver 'abusato dei suoi poteri privando della libertà personale 177 migranti' lasciati in balia del mare a fine agosto. Su questo Luigi Di Maio è stato chiaro: il M5S voterà sì alla richiesta di autorizzazione a procedere contro il ministro dell'Interno. Chiaro con l'elettorato ma anche con l'alleato di governo, al quale ha spiegato che votare contro ogni forma di immunità è una regola aurea dei 5 Stelle. Ma col passare delle ore crescono dubbi e timori nelle file grilline. In particolare, se al principio Salvini ha detto chiaramente di volersi far processare, c'è chi nel Movimento teme 'piroette' dell'ultimo minuto, con il numero uno della Lega pronto a chiedere una mano all'alleato di governo. "A quel punto la spaccatura sarebbe cosa facile, facilissima", dice un big di governo M5S all'Adnkronos. Il timore è palpabile, tant'è che la nota dei capigruppo della Lega di Camera e Senato diramano per sottolineare come processare Salvini equivalga a processare tutto il governo rimbalza in tempo reale sui telefonini dei vertici del Movimento.