(AdnKronos) - Greenpeace, si legge nella nota, "è nata e opera sul mare e sa bene cosa vuol dire trovarsi in difficoltà in mezzo alle onde. Quello che invece non riusciamo facilmente a immaginare è la paura, il terrore di chi deve fuggire dal suo mondo, dalla sua casa, per poter sperare in un futuro appena decente affrontando prove agghiaccianti".La fuga dei migranti che rischiano la vita per attraversare un deserto prima e il Mediterraneo dopo, sottolinea Greenpeace, "impone una riflessione alle nostre coscienze. Sappiamo infatti che gli interessi dei Paesi ricchi del “Nord” sono dietro i conflitti e i disastri ambientali che sono spesso la causa – diretta o indiretta – di flussi migratori che fatalmente aumenteranno se noi - che possiamo - non interverremo".Aiutare queste persone, conclude l'associazione ambientalista, "è nel nostro interesse. Costruire muri, e criminalizzare chi generosamente interviene per prestare soccorso ai migranti, ci condanna a un futuro di conflitti insostenibili. Anche per questo, Greenpeace Italia ha deciso di sostenere l’appello per il Premio Nobel a Riace: un esempio di integrazione e accoglienza".