Roma, 24 mag. (AdnKronos Salute) - La paura degli effetti collaterali di un vaccino è la ragione principale per cui le persone si rifiutano di farlo fare ai propri figli. Lo segnala un report della Royal Society for Public Health (Rsph) britannica, secondo la quale ad alimentare la paura sono i social media. Fino al 50% dei genitori con figli sotto i 5 anni è esposto a messaggi negativi sui vaccini via social, cosa che accade in generale a 2 genitori su 5. Ma si tratta di 'fake news', sottolineano gli esperti, invitando le piattaforme di social media e la stampa in generale a fare di più per combattere le 'bufale' in tema di vaccini.Milioni di vite sono state salvate attraverso la vaccinazione e gli effetti collaterali sono rari, sottolinea il report della Rsph, pubblicato anche su 'Bmj'. "La diffusione della disinformazione, se influisce sulla scelta di vaccinarsi, potrebbe seriamente danneggiare la salute pubblica", ha avvertito Shirley Cramer, amministratore delegato della Rsph. E Dame Sally Davies, Chief Medical Officer dell'Inghilterra, ha recentemente affermato che i genitori dovrebbero ignorare i falsi miti diffusi dagli attivisti no-vax e far vaccinare i propri figli. Paura e sicurezza dei vaccini - in Italia proprio in questi giorni al centro di numerose polemiche - sono i temi chiave del report che ha esaminato circa 5.000 persone in Gran Bretagna: tutti gli intervistati sono stati interrogati circa le proprie idee sui vaccini, da quello contro l'influenza, al trivalente contro morbillo-parotite-rosolia, fino all'Hpv. In generale lo studio rivela un atteggiamento dei genitori nei confronti dei vaccini "ampiamento positivo", con il 90% degli intervistati che sottopone alle immunizzazioni i propri figli. Ma al contempo circa un genitore su 10 riferisce di aver scelto di non far fare al proprio bambino il vaccino contro morbillo-parotite-rosolia. La ragione principale è la paura degli effetti collaterali, seguita da dubbi sull'efficacia del vaccino.Per quanto riguarda l'influenza, un genitore britannico su 5 ha scelto di non somministrarlo al figlio, mentre uno su 14 ha rinunciato all'anti-Hpv per le figlie adolescenti. A trattenere mamme e papà ancora una volta è stata la paura di effetti collaterali. Ma se tutti i vaccini hanno potenziali effetti collaterali, si tratta in genere di problemi come mal di testa, dolore o stanchezza, che si verificano in un numero ridotto di persone, spiegano gli esperti. Effetti più seri sono estremamente rari, e si possono manifestare in meno di un caso su un milione, sottolinea il report. Il problema, dunque, sta proprio nella diffusione di fake news sulla sicurezza dei vaccini. Insomma, 20 anni dopo la 'regina delle bufale' - lo studio di Andrew Wakefield sul presunto legame fra vaccino trivalente e autismo, poi ritirato - "l'Europa ancora sta vivendone le conseguenze", evidenzia il report. E gli attivisti no-vax non aiutano. Gli esperti sottolineano la necessità di puntare sulla formazione nelle scuole e insegnare fin da piccoli a bambini l'importanza e il valore della vaccinazione, per sconfiggere i falsi miti sui vaccini. Non solo: le immunizzazioni andrebbero offerte anche in luoghi diversi dagli ospedali, come palestre e centri sociali. Infine, stampa e social media dovrebbero intervenire per contrastare il dilagare di fake news, concludono gli esperti.