Roma, 17 gen. (AdnKronos Salute) - "Al pediatra di famiglia siano date e riconosciute maggiori funzioni all’interno del sistema dell’offerta vaccinale attualmente attivo nel nostro Paese". E’ la principale richiesta avanzata da Paolo Biasci, presidente nazionale della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), stamattina durante l’audizione in Commissione Sanità del Senato. Al centro dell’incontro l’esame del disegno di legge 770 contenente disposizioni in materia di prevenzione vaccinale. "Nel nuovo progetto legislativo il nostro ruolo è scarsamente preso in considerazione se non per un generico impegno sulla promozione delle vaccinazioni attraverso l’informazione", ha affermato Biasci.Nel provvedimento, secondo i pediatri, non è valorizzata la posizione strategica del pediatra di libera scelta nei confronti delle famiglie alle quali è legato dal rapporto di fiducia. Le vaccinazioni vengono effettuate solo dai Servizi di prevenzione, salvo la virtuosa eccezione della Toscana, dove i pediatri sono stati coinvolti nella somministrazione. "Una scelta che ha ottenuto un forte gradimento da parte dei cittadini, l’abbattimento delle liste di attesa e il risparmio di giornate di lavoro per recarsi a vaccinare il bambino spesso in strutture lontane dalla propria residenza". "In base alle esperienze accumulate finora siamo sempre più convinti che la governance delle vaccinazioni può e deve essere effettuata in collaborazione tra pediatri di libera scelta e i Servizi di prevenzione", ha aggiunto, durante l’audizione, Giovanni Vitali Rosati, della Rete vaccini Fimp. "Sarà fondamentale - ha ricordato Biasci - l'attivazione di una anagrafe vaccinale nazionale informatizzata, pur tenendo in considerazione il tempo necessario per la sua realizzazione. Il coinvolgimento attivo dei pediatri di famiglia è previsto anche tra gli obiettivi a implementazione regionale contenuti nell’Accordo collettivo nazionale sottoscritto nel marzo del 2018".