Energia: online nuovo numero newsletter Gme (2)

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AdnKronos
(AdnKronos) - In sostanza, anche se il 2018 si è concluso con prezzi al di sotto dei 60 dollari, osserva l'esperta del Rie "si ritiene probabile, assumendo la prosecuzione dell’accordo Opec / non- Opec per tutto il 2019, una loro progressiva ripresa, pur senza azzardare previsioni sul punto di approdo. È infatti prematuro dire che ogni rischio di scarsità sia superato e questo per diverse ragioni" vale a dire "la tenuta dell’attuale straordinario ritmo di crescita della produzione Usa", "la scarsa consistenza della spare capacity Opec immediatamente disponibile", il "permanere di tensioni geopolitiche in diversi paesi di produzione chiave" e la "timida ripresa degli investimenti in esplorazione e produzione dopo il crollo del 2015 e del 2016". In sintesi dunque, "il mercato petrolifero presenta allo stato attuale un livello di offerta in grado di rispondere alla domanda. Tuttavia, a fronte di previsioni di crescita dei consumi sostanzialmente stabili (+1,4 mil. bbl/g per il 2019, in linea con l’ultimo triennio) – conclude la Orlandi -, vi sono rischi e fattori evolutivi che riguardano la produzione ad oggi non ponderabili e potenzialmente in grado di scuotere l’equilibrio generale. Per quest’anno, è quindi molto probabile che siano ancora le dinamiche lato offerta a decidere in prima istanza la direzione che l’oil market seguirà".

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