Roma, 8 gen. (AdnKronos) - Astaldi, Condotte, Cmc: a soffrire non sono soltanto le piccole imprese ma la crisi ha investito anche i grandi gruppi del settore delle costruzioni. Una crisi che non è solo da mancanza di lavoro ma è anche "crisi da incertezze" sui cantieri aperti o in programma, e "crisi di liquidità". A rilanciare l'allarme sono i sindacati di categoria Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, che chiedono di correre ai ripari. La proposta che hanno lanciato oggi, nella conferenza stampa per annunciare l'avvio della mobilitazione dei lavoratori del comparto, prevede un nuovo fondo nazionale di garanzia creditizi. Il nuovo fondo, hanno spiegato i sindacati, potrebbe essere "alimentato da Cassa Depositi e Prestiti e da investimenti da parte di fondi di previdenza complementare, per mettere in condizione le imprese di portare a termine i cantieri aperti, rispettare le scadenze e continuare a competere in Italia e nel mondo". 'Siamo disposti - hanno sottolineato i sindacati - anche a partecipare con una piccola quota con il fondo Prevedi, il fondo pensione dei lavoratori edili".