(AdnKronos) - "Le norme per la semplificazione e l’accelerazione degli appalti pubblici sono state svuotate", denuncia ancora Buia. "Si limitano ora ad un tentativo, tra l’altro mancato, di modificare la disciplina dell’illecito professionale per allinearla alla normativa comunitaria. Le modifiche introdotte dal decreto legge sul punto aprono ad una maggiore indeterminatezza della categoria del 'grave illecito professionale'. Infatti, non viene in alcun modo precisato quali possano essere le situazioni di illecito idonee a mettere in dubbio l’integrità o l’affidabilità dell’impresa, e dunque, a causarne l’esclusione dalla gara. Tale motivo di esclusione, pertanto, andrebbe maggiormente circostanziato". "Quanto poi alla situazione ostativa fondata sulla risoluzione per inadempimento del contratto, si è persa certezza del diritto. L’impresa - dice Buia - che abbia subito una risoluzione del contratto, infatti, può essere estromessa dalle gare anche se la risoluzione sia stata impugnata davanti al giudice. Si pensi, infatti, al danno irreparabile subito dall’impresa, qualora il giudice dovesse poi accertare che la risoluzione non era legittima!".