Parigi, 31 dic. (AdnKronos) - "Non c'è una deindustrializzazione in Germania, nei Paesi Bassi, in Austria e neanche in Italia. L'Euro è un capro espiatorio facile per la deindustrializzazione come per la disoccupazione". Così Jean-Claude Trichet, ex presidente della Bce tra il 2003 e il 2011, in un'intervista a 'Le Monde' rispondendo ad una domanda sulla possibilità che la moneta unica europea potesse aver accelerato la deindustrializzazione in Francia e in Italia."I francesi - sottolinea Trichet- sanno che l'euro non è responsabile di tutti i suoi problemi. A dimostrazione di ciò, in occasione della scorsa elezione presidenziale, anche i partiti estremisti hanno rinunciato a difendere l'uscita dall'euro perché un'idea di questo tipo non porta ad un'adesione popolare".In occasione del lancio dell'euro, sottolinea ancora l'ex presidente dell'Eurotower, "gli Stati membri hanno accettato il Patto di stabilità e di crescita che prevede in particolare il limite del 3% del rapporto deficit/pil. Queste regole sono necessarie per permettere alla moneta unica di funzionare bene nell'ambito di una federazione di bilancio. Ma, già dal 2003-2004, la Francia e la Germania hanno violato queste regole, aprendo la porta alle derive di bilancio in altri Stati come la Grecia. Le crisi finanziaria che hanno colpito paesi mal gestiti hanno dimostrato i pericoli di queste derive. Queste crisi - aggiunge - hanno anche evidenziato che il Patto non bastava. E che la zona euro aveva bisogno di altre istituzioni e di altri meccanismi affinché la sua architettura fosse solida".