Fca: Berta, sempre più 'americana', crollano marchi italiani (2)

economia
AdnKronos
(AdnKronos) - Non solo. E' venuta anche meno l'idea di dare vita a un polo del lusso, come avrebbe voluto Sergio Marchionne, che sarebbe dovuto risultare dalla fusione tra Maserati e Alfa romeo. "Ora di questa fusione non si parla più. Non solo, i due marchi sono affidati a due manager diversi, uno tedesco e l'altro americano". Peraltro, aggiunge Berta, "la flessione di Alfa Romeo è determinata dal fatto che oggi la sua offerta si regge fondamentalmente su due modelli, Giulia e Stelvio, oltre Giulietta che però è un prodotto di nicchia. Ma - si domanda il docente - due prodotti del genere sono in grado di fare concorrenza ad Audi, Bmw, Toyota? No, evidentemente". "Non c'è un'offerta competitiva, non c'è nessun ibrido, per esempio. Nel catalogo d'offerta delle case concorrenti, si trova molto sul lato dell'innovazione, sul lato delle piattaforme, di cui qui non c'è traccia. Si è accumulato un divario, un ritardo. Mi è difficile immaginare che, come è scritto nel piano industriale presentato da Marchionne il primo giugno di quest'anno, si raggiungerà l'obiettivo 400 mila vetture Alfa vendute entro il 2022. Siamo ormai alla soglia del 2019 e questo traguardo - chiosa Berta - è lontanissimo".

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