Senato: Romani, scelta presidente resti in alveo politica

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AdnKronos
Roma, 18 mar. (AdnKronos) - "Per quanto riguarda l'accusa per peculato riportata oggi su alcuni organi di stampa per l'utilizzo improprio del cellulare assegnatomi dal comune di Monza per la funzione di Assessore all'urbanistica, vorrei prima di tutto chiarire che il procedimento e' ancora in corso. La Cassazione, infatti, riconoscendo la tenuita' del fatto, ha chiesto alla corte d'Appello di riconsiderare l'eventuale condanna. Inoltre, vorrei sottolineare che, immediatamente alla contestazione dei fatti, ho prima di tutto provveduto a risarcire le casse comunali della somma contestata di poche migliaia di euro, tanto che il comune amministrato da una giunta di sinistra non ha ritenuto di costituirsi parte civile nel procedimento". Lo dichiara Paolo Romani, presidente dei senatori di Forza Italia. "Si tratta - ha proseguito Romani - di una vicenda che personalmente mi rattrista e mi mortifica perche' vede coinvolta mia figlia, all'epoca dei fatti minorenne, e mette in discussione la mia capacita' di padre di conciliare il lavoro e la famiglia e di esercitare come tutti il dovuto controllo. Nello stesso periodo ho infatti ricoperto parallelamente il ruolo di ministro, impegno che mi ha costretto ad essere molto assente da casa, e la mia mancata vigilanza ha comportato per mia figlia il peso di essere coinvolta, allora e tuttora a sette anni di distanza, in una vicenda negativa che la vede indebitamente protagonista sui quotidiani nazionali"."Non vorrei che il dibattito politico su una scelta importante e delicata, che incidentalmente riguarda la mia persona, fosse basato sulla mia personale capacita' di padre, e indirettamente gravasse sulle spalle di mia figlia, ma restasse invece all'interno dell'alveo della politica e del giudizio sull'operato, l'esperienza e il possesso di quelle caratteristiche necessarie ad assumere un cosi' importante ruolo istituzionale", conclude.

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