(AdnKronos) - "Le interpretazioni giornalistiche -affermano ancora Augello, Gasparri e Quagliariello-, alcune delle quali francamente sconcertanti, sono state infatti falsate da un elemento, la sorte di Lotti, che per decisione procedurale della presidenza del Senato non era nemmeno in discussione. Comunque, ognuno è padrone delle proprie scelte. Noi parliamo della nostra: se avessimo badato alla resa giornalistica della giornata - dicono i tre esponenti del centrodestra -, sappiamo che tatticamente sarebbe stato più furbo opporsi alla mozione del Pd. Ma la verità è che la mozione del Pd è stata una vittoria delle opposizioni, che hanno costretto la maggioranza a venire sulle loro posizioni. Dopo aver votato per il più, e cioè per la mozione Augello approvata per prima dalle opposizioni, sarebbe stato schizofrenico opporsi al meno". "Il risultato finale di questa lunga battaglia - osservano Augello, Gasparri e Quagliariello - è dunque per le opposizioni lusinghiero. Abbiamo costretto il governo ad azzerare contro la propria volontà i vertici renziani della Consip. Abbiamo messo il dottor Marroni nelle migliori condizioni per collaborare appieno con gli inquirenti dicendo tutto quello che sa. E abbiamo smontato il tentativo di far credere agli italiani che il caso Consip si esaurisca nelle presunte alterazioni investigative ai danni di Tiziano Renzi". "Quegli episodi, se confermati, sarebbero gravissimi e devono essere indagati fino in fondo. Ma il caso Consip è anche molto altro: è una clamorosa fuga di notizie che ha compromesso irrimediabilmente l'inchiesta, ed è una storia di 'relazioni pericolose' tra manager di Stato, affaristi e centrali di potere politico. Insomma, è la quintessenza del renzismo, e noi - concludono - abbiamo fatto in modo che gli italiani lo ricordassero dopo che Renzi aveva cercato di farlo dimenticare".