Padova, 15 giu. (AdnKronos) - “Il prossimo sindaco dovrà chiudere il Centro Ingrosso Cina e dovrà farlo se non vorrà che Padova, già oggi tra i 'poli' europei del contraffatto, non ne diventi la capitale”. Ha sottomano i dati del Censis sulla contraffazione il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, e a guardarli si conferma nelle sue convinzioni.“Il mercato del falso in Italia – legge il documento Bertin - vale 6,9 miliardi di euro ed è in crescita del 4,4% rispetto al 2012. Se poi la produzione e la commercializzare degli stessi prodotti avvenisse nei circuiti dell'economia legale, ci sarebbero 100.000 posti di lavoro in più, la produzione interna registrerebbe un incremento di 18,6 miliardi, con un valore aggiunto di 6,7 miliardi e il gettito fiscale, tra imposte dirette (su impresa e lavoro) e indirette (Iva), porterebbe nelle casse dello Stato 1,7 miliardi di euro”. “Ma anche il commercio padovano – continua Bertin - sarebbe un altro commercio se si ponessero i limiti imposti dalla legalità anche agli ingrosso cinesi che sorgono soprattutto in zona industriale ma non solo”.