Voucher, il giuslavorista: "Dubbio che nuovi strumenti colmino vuoto"

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AdnKronos
Roma, 14 giu. (Labitalia) - "Non sappiamo se e in che termini verrà concluso l'iter legislativo. Ma una preliminare considerazione parrebbe inevitabile: tra stringenti limitazioni circa il perimetro dei soggetti potenzialmente fruitori di tali istituti e una accentuata 'procedimentalizzazione' dell'utilizzo stesso, dubitiamo fortemente che questi nuovi strumenti, così come ad oggi disciplinati, possano efficacemente colmare il vuoto lasciato dai voucher. Ci auguriamo di sbagliare". Così i giuslavoristi Alessandro De Palma e Marina Sartor, dello studio Orsingher Ortu - Avvocati Associati di Milano, intervengono con Labitalia nel dibattito sul lavoro occasionale."Oggi, in Senato, si discute di un disegno di legge - ricordano - finalizzato a colmare il vuoto legislativo ereditato dall’abrogazione dei voucher. In esame, in particolare, due nuovi strumenti: il contratto di prestazione occasionale (utilizzabile essenzialmente da piccole imprese con meno di 5 dipendenti) e il 'Libretto Famiglia' (utilizzabile dai privati per pagare piccoli lavori domestici o prestazioni di assistenza domiciliare o di insegnamento)". "Il disegno di legge - spiegano - prevede che ciascun utilizzatore possa far ricorso a prestazioni occasionali fino a un massimo di 5.000 euro l’anno (complessivamente considerati tutti i prestatori occasionali utilizzati), ed entro il limite massimo di 280 ore annue. Superati tali limiti, i rapporti si trasformeranno in contratti di lavoro a tempo indeterminato. Stabiliti, poi, anche dei minimi tariffari (9 euro per il contratto di lavoro occasionale e 10 euro per il 'Libretto Famiglia') e dei macchinosi obblighi di notificazione all’Inps dei dati identificati delle parti, del luogo di prestazione, della durata e del compenso. La parola al Senato.

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