(AdnKronos) - (Adnkronos) - I dati: secondo Istat i disoccupati in Italia sono circa 3 milioni, cui si aggiungono circa 3,3 milioni di forze di lavoro potenziali, ovvero persone che vogliono lavorare pur non essendo immediatamente disponibili o alla ricerca attiva di un lavoro. Si tratta principalmente di uomini, under 35, residenti nel Mezzogiorno e in possesso di un basso titolo di studio. Il 76% dei disoccupati ha contattato almeno una volta un Centro per l’Impiego pubblico, che però non risulta l’unica modalità di ricerca di lavoro. I dati Inps mettono, invece, l’accento su coloro che percepiscono un’indennità di disoccupazione, tenendo conto delle rilevanti novità normative intervenute negli ultimi anni e che hanno portato alla Naspi, l’ammortizzatore unico per tutti i disoccupati. Nel 2016 ne hanno beneficiato in tutta Italia circa 1,6 milioni di persone, 400 mila in più rispetto a quanti avevano ricevuto un’indennità di disoccupazione nel 2008. Negli anni è anche aumentata la spesa sociale per la disoccupazione, passata dai quasi 8 miliardi del 2008 ai 12 miliardi del 2016, di cui solo circa la metà coperta dalla fiscalità generale. Nei 24 mesi successivi alla cessazione del rapporto di lavoro, mediamente il 55% di chi percepisce la Naspi trova una nuova occupazione, con il Veneto che si situa al di sopra della media nazionale, con punte del 70%.