(AdnKronos) - Nell'altra cordata, quella costituita da Jindal e Del Vecchio, era anche presente la Cdp e quindi "se era stato valutato l'Ilva come un asset strategico per il Paese", ora che la gara è stata aggiudicata a ArcelorMittal-Marcegaglia "vorremmo sapere chi controllerà che gli impegni vengano realizzati. In ballo c'è la tecnologica, il lavoro e il prodotto", aggiunge Landini. L'obiettivo dei sindacati, oltre quindi "a verificare che gli investimenti siano coerenti con il piano", rileva il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, "è quello di salvaguardare l'occupazione negli stabilimenti ed eliminare i licenziamenti; dare coperture a tutti i lavoratori e anticipare i processi di ambientalizzazione".Proprio per questo, rileva ancora Palombella, "la trattativa si deve aprire con il sostegno del governo, con la sua supervisione e con il suo peso politico anche perché parliamo del futuro della siderurgia in Italia". Il Governo, sottolinea il leader della Fiom, Maurizio Landini, "ci deve cosa intende concretamente fare visto che ad oggi non abbiamo avuto nessun rapporto diretto con la cordata che è stata considerata più forte né con l'altra. Vorremmo poter fare una trattativa alla luce del sole ma che ognuno si assuma le proprie responsabilità". Questa, sottolinea il segretario nazionale dell'Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, "è una vertenza molto complessa e molto complicata. E io credo che prima della fine di settembre non se ne esca fuori. Le tre priorità per noi sono ambiente salute dei cittadini e dei lavoratori; intera occupazione sia dei lavoratori diretti e indiretti e un piano industriale dettagliato stabilimento per stabilimento". Per fare l'accordo, rileva Bentivogli "abbiamo tempo fino al 30 settembre per farlo: si può fare anche prima se ci sono tutte le buone disponibilità".