Chicago, 5 giu. (AdnKronos Salute) - Combattere il cancro resta l'obiettivo prioritario. Ma preservare la qualità di vita è altrettanto importante. Soprattutto per le giovani donne colpite nella loro femminilità. All'Asco, il più importante Congresso mondiale di oncologia, in corso a Chicago, si è parlato di uno studio tutto italiano appena pubblicato sul 'Journal of Cancer Therapy', sull'utilizzo del laser per l'atrofia vaginale, pesante effetto collaterale delle terapie per i tumori femminili. I risultati evidenziano uno spessore del collagene triplicato, con effetti soddisfacenti anche dopo un anno e mezzo, certificati dalle biopsie."Si tratta di un lavoro scientifico importante, promosso all'ospedale Cannizzaro di Catania dal professor Paolo Scollo - commenta l'oncologo Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro - perché per la prima volta si trova una soluzione efficace al problema dell'atrofia vaginale in donne con tumore. Nel 2016, nel nostro Paese sono stati diagnosticati 50.200 nuovi casi di cancro del seno, 8.200 del corpo dell'utero e 5.200 dell'ovaio. Disturbi come atrofia vaginale, incontinenza, difficoltà o impossibilità di avere rapporti sessuali sono conseguenze frequenti nel trattamento di questi tumori con ormonoterapia, chemioterapie e radioterapia"."Oggi, per queste forme di tumore stiamo riuscendo a parlare di cronicizzazione - prosegue Cognetti - per cui è normale occuparci anche di migliorare la qualità di vita delle pazienti, un tema molto forte in questa edizione dell'Asco. Si stanno moltiplicando, infatti, i lavori dei colleghi americani su aspetti come ripristino della sessualità, preservazione della fertilità, lotta all'astenia".I dati sono eloquenti. Ben il 70% delle donne con tumore del seno va incontro ad atrofia vaginale in seguito alle terapie ormonali utilizzate per combattere la malattia. E il problema interessa tutte le pazienti operate per cancro dell'ovaio proprio a causa della rimozione dell'organo. Ma solo una su 10 ne parla col medico.Lo studio ha coinvolto 33 pazienti oncologiche, sottoposte a trattamento laser Co2 per stimolare il collagene. Si è visto che il collagene riacquista la capacità di produrre muco, la vagina torna all'elasticità originaria e ad essere lubrificata come prima della malattia. Le donne sono state sottoposte a tre sedute, una al mese, di circa dieci minuti. "Con risultati molto rilevanti - evidenzia Cognetti - che ci permettono di disporre di un nuovo importante strumento terapeutico. Fino a oggi, infatti, le uniche terapie disponibili erano rappresentate dai trattamenti ormonali, non utilizzabili dalle donne che hanno avuto diagnosi di tumore per l'alto rischio di favorire la ricomparsa della malattia". Per l'esperto, "la pubblicazione del lavoro sul Journal of Cancer Therapy rappresenta un passaggio importante perché si possa sviluppare anche fra gli oncologi una maggiore attenzione verso questi temi, fino a oggi poco discussi e affrontati".