(AdnKronos) - Oggi a distanza di 38 anni dall'omicidio del giornalista e attivista che su Radio Aut sbeffeggiava don Tano Badalamenti, per Umberto Santino la memoria dell'esempio di Impastato ha ancora un valore. Amplificato dai recenti fatti di cronaca, che hanno investito il fronte antimafia in Sicilia. "Noi - ricorda con l'AdnKronos - abbiamo assediato il Palazzo di giustizia negli anni in cui la maggior parte dei magistrati considerava Peppino un terrorista, abbiamo fatto luce sul depistaggio ottenendo un successo storico. Oggi, però, far conoscere la storia di Peppino e di sua madre Felicia, divisa tra quel figlio e un marito mafioso, è fondamentale". Lo è soprattutto in uno scenario che "ci consegna imprenditori che portano avanti un'antimafia di facciata, magistrati che hanno trasformato i loro uffici in un feudo privato, pseudo giornalisti che si sono autoproclamati paladini della legalità". Il riferimento è anche a Pino Maniaci, il direttore dell'emittente locale Telejato, indagato dalla Procura di Palermo per estorsione. Avrebbe in cambio di soldi e favori avuto una linea più morbida nei suoi tg nei confronti delle amministrazioni di Partinico e Borgetto nel Palermitano.