Milano, 7 mag. (AdnKronos) - "La mia candidatura è un atto di stima, per la continuità della storia radicale, affinché non muoia la speranza di una alternativa vera ai sistemi dei partiti che, sotto diverse etichette, nascondono però le stesse logiche di sempre". Lo ha detto Francesca Scopelliti, già compagna di Enzo Tortora e candidata della Lista Radicali con Cappato che oggi, dopo la consegna delle firme, si è recata in visita al carcere di San Vittore con una delegazione composta, oltre che da Marco Cappato, da Lorenzo Lipparini e Barbara Bonvicini, segretario e tesoriera dell'associazione Enzo Tortora, capilista radicali, Lucio Bertè e Francesca Berti.Nel ribadire l'importanza che il carcere di San Vittore non sia spostato altrove per favorire speculazioni immobiliari, ma rimanga nel cuore della città, Cappato ha detto: "Parafrasando Voltaire, possiamo dire che il grado di civiltà di una città si vede anche dal suo carcere e in particolare da come opera per far rispettare la Costituzione anche nei confronti dei detenuti". E insieme a Bertè, ha rilanciato la proposta di una commissione d'inchiesta sulla condizione delle carceri milanesi, fatta propria da Comune e Regione, ma mai attuata da Maroni e Pisapia.