(AdnKronos) - "Un impegno che parte innanzitutto dalla considerazione che i giovanissimi sono portatori di specifici diritti fondamentali -come ci insegna la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia- ed in particolare del diritto di essere ascoltati, vincendo il timore di timore di essere incompresi o non protetti". "Inoltre si conferma la necessità -visto che la pedofilia si serve oggi soprattutto dei social network e del cosiddetto 'web profondo'- di creare una solida competenza digitale nei giovani e nei giovanissimi, così da permettere loro di schivare le zone oscure e pericolose presenti in rete", spiega. "Anche a questo fine -conclude Boldrini- la 'Dichiarazione dei diritti in Internet' varata nel luglio scorso dalla Camera dei deputati impegna le istituzioni pubbliche a promuovere l’educazione all’uso consapevole della rete".