(AdnKronos) - A Moutaharrik il gip ha fatto domande solo sul presunto attentato all'ambasciata israeliana ma il pugile ha replicato che si trattava solo di "cose dette con leggerezza, senza alcun tipo di seguito". Nessuna domanda, invece, è stata rivolta loro su possibili attentati in Vaticano o in territorio italiano in generale. I due "non potevano negare di aver detto le frasi che sono state registrate - ha proseguito il legale - ma le loro frasi vanno viste in un contesto più ampio. Avevano rapporti con persone non collegate direttamente con l’Isis che gli servivano per andare in Siria. A un musulmano occorre un nulla osta per entrare in quel Paese".Salma Bencharki, spiega ancora l'avvocato Pesce "nonostante metta il velo probabilmente per compiacere il marito non è nemmeno, e così confermano anche i genitori, nemmeno una musulmana così attenta ai precetti del Corano. Faceva la mamma e basta". Moglie e marito ora, spiega ancora il difensore "saranno trasferiti in un carcere in Calabria oppure nel penitenziario di Nuoro, perché San Vittore non può ospitare presunti terroristi". La parola è poi andata a Abderrahmane Khachia, fratello di Khachia Oussama, foreign fighter deceduto combattendo per le milizie dello Stato Islamico. Secondo gli inquirenti organizzava il viaggio proprio e di Moutaharrik Abderrahim e di Bencharkl Salma per unirsi alle forze dell'Is in Siria e per questo, dapprima riferiva a Moutaharrik che avrebbe avuto la possibilità di contattare un "turco" tramite il proprio padre Khachia Brahim per facilitare il viaggio verso la Siria, poi ospitava presso la propria abitazione in Varese Moutaharrik Abderrahim e la moglie.