(AdnKronos) - Ma le conseguenze, denuncia Assotir, sono di portata più generale, essendo destinate a ripercuotersi su tutte le piccole e medie imprese italiane, vera spina dorsale del nostro sistema economico: costi e tempi maggiori implicheranno infatti una perdita di competitività. Ad essere interessate saranno soprattutto imprese del Centro-Nord appartenenti ai più diversi settori; destinati agli scambi con il resto d’Europa sono infatti i prodotti delle industrie agricole, alimentari, metallurgiche e tanti altri. L’Austria è un territorio di passaggio fondamentale, uno snodo per le esportazioni verso la Germania, partner principale per l’Italia, ma anche verso Belgio, Olanda, Regno Unito, stati scandinavi. “Ci aspettiamo che il governo italiano si faccia sentire con l’energia necessaria”, lancia l’appello Donati. “Abbiamo chiesto all’esecutivo e in particolare al Ministro Graziano Del Rio che vengano rispettate le regole in vigore (gli accordi di Schengen) per la libera circolazione delle merci, affrontando il problema della sicurezza in altre maniere”. E lancia la proposta dell’autotrasporto italiano: creare una sorta di corridoio di libero scambio per le imprese comunitarie, relegando ai controlli solo quelle extra Schengen, che potrebbero comunque velocizzare le procedure mandando preventivamente i dati agli agenti di frontiera.