Inflazione: Unc, abbassare pressione fiscale e no aumento Iva

economia
AdnKronos
Roma, 29 apr. (AdnKronos) - "Nonostante l'azione di contrasto della Bce, il crollo della domanda è tale che i prezzi non possono che scendere. Ecco perché non basta che si punti alla crescita attraverso la sola politica monetaria, ma occorre che anche i Governi, a cominciare dal nostro, si assumano le loro responsabilità". Ad affermarlo in una nota è il segretario dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, commentando i dati Istat sull'inflazione. Per l'Italia, rileva, "urge una riforma che abbassi la pressione fiscale sul ceto medio e va respinta qualunque ipotesi di aumento delle aliquote Iva o di ricomposizione della base imponibile". In ogni caso l'abbassamento dei prezzi, aggiunge Dona, "consente di aumentare il potere d'acquisto delle famiglie e, quindi, consente di non avere ulteriori effetti di riduzione dei consumi". Secondo i calcoli dell'Unc, la discesa dello 0,9% dei prezzi dei beni ad alta frequenza di acquisto, consente di risparmiare, in termini di minor del costo della vita, per una tradizionale famiglia, una coppia con 2 figli, 140 euro su base annua. Una coppia con 1 figlio spenderà, invece, 130 euro in meno nei dodici mesi, un pensionato con più di 65 anni sborserà 71 euro in meno, -76 euro un single con meno di 35 anni, -104 euro una coppia senza figli con meno di 35 anni.

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