(AdnKronos) - (Adnkronos) - Il Pil pro capite in Italia dal 1861 al 2015. Dal 1861, anno dell’Unità d’Italia, al 2015, la popolazione è passata da poco più di 26 milioni di persone a quasi 61 milioni, con una crescita del 132%. La crescita della popolazione ha fortemente rallentato tra il primo periodo, fino al 1945 (+0,66%), e il secondo periodo (+0,43%). Soltanto durante la prima guerra mondiale la popolazione conobbe una temporanea riduzione, perdendo, nel 1919, quasi un milione di unità rispetto al 1916, in gran parte a causa della pandemia di influenza nota come “Spagnola”.Nei 155 anni di Unità d’Italia, il Pil per abitante in termini reali è cresciuto di 12,3 volte: valeva, ai prezzi attuali, 2.188 euro nel 1861 e nel 2015 ha raggiunto 26.916 euro, manifestando un tasso medio annuo di variazione dell’1,6%.Nell’arco di questi 155 anni, è possibile distinguere due grandi periodi, caratterizzati da ritmi medi di crescita profondamente diversi. Il Pil pro capite reale è cresciuto dal 1861 al 1945 a un tasso medio annuo dello 0,1% mentre nel periodo che va dal 1946 al 2015 ha mostrato un tasso di variazione del 3,5% medio annuo, 35 volte, quindi, il tasso medio del primo periodo.