Appalti: Architetti, da codice più ombre che luci (3)

economia
AdnKronos
(AdnKronos) - I rischi, sottolinea il Consiglio nazionale degli architetti, "non mancano: che venga sottostimato l’importo posto a base di gara; che le stazioni appaltanti, oltre a mortificare le prestazioni, possano ricorrere a procedure di affidamento errate quali, ad esempio l’affidamento diretto anziché la procedura negoziata o l’ asta pubblica, violando i più elementari principi di trasparenza".Per gli architetti italiani, il nuovo Codice contiene indubbiamente anche elementi di positività. "Primo tra tutti il ruolo dell’Anac, fondamentale per garantire trasparenza al settore dei Lavori Pubblici, a patto, però, che l’Autorità venga dotata delle risorse e degli strumenti per assolvere a compiti così importanti".Certamente apprezzabile, sottolinea, "è anche la limitazione dell’appalto integrato e l’abbandono quasi integrale degli affidamenti con il criterio del prezzo più basso anche se, va rilevato che il nuovo Codice consente una discrezionalità eccessiva delle stazioni appaltanti che mal si coniuga con il principio della trasparenza. Positiva anche l’abolizione della cauzione provvisoria negli affidamenti di servizi di progettazione che elimina così un ulteriore balzello a carico dei professionisti, le cui attività progettuali sono già coperte da apposite polizze fideiussorie. Ci auguriamo - conclude il Consiglio Nazionale - che le criticità e le incongruenze segnalate vengano superate sia con il primo Decreto correttivo sia con le Linee guida che sostituiranno il vecchio regolamento. Come sempre gli architetti italiani sono pronti ad offrire il loro contributo propositivo".

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